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COMUNE
20 Novembre 1997 |
“U CANALI ‘NTO CHIANU
VALENTI”
in CONTRADA CATUTÈ |
Il censimento e la
catalogazione delle “fontane, sorgenti, pozzi, gebbie e senie d’epoca”
sul territorio comunale, si arricchisce anche per merito delle segnalazioni
dei cittadini, i quali ci permettono di far conoscere, rivalutare dei luoghi
e con essi le abitudini di un tempo, ormai lontane. |

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In questa fase si considera una delle sorgenti,
chiamata “u canali di Valenti” e gli annessi circostanti, quali le “gebbie”
per la raccolta delle acque, i resti di pozzi di “surgiva” e le relative “senie”,
siti nelle campagne della Contrada Catutè lungo i sentieri comunali e
vicinali.
I naturali del luogo
raccontano che l’uso delle acque è regolamentato, da oltre cento anni, da
servitù d’uso e usanze, tramandate oralmente a memoria d’uomo, e poi da
“atti di donazione e/o di vendita delle proprietà.
Fino a circa trenta
anni fa l’acqua veniva utilizzata per uso potabile e per gli abitanti della
contrada andare a prendere l’acqua alla fontana era un modo per incontrarsi
e fare qualche pettegolezzo “nto chianu du canali di Valenti”. |

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La caratteristica di
questa “fontana” consiste nella particolarità del contenitore di arrivo dove
si raccoglie l’acqua, il cosiddetto “scifu” e dal pozzetto di decantazione
dove la stessa viene raccolta per essere convogliata attraverso una
tubazione in un’ampia “gebbia”.
L’uso distorto del territorio ha comportato
l’inquinamento delle falde sotterranee e di conseguenza delle sorgenti.
Si rivolge, pertanto,
un ennesimo appello alle autorità che devono far rispettare, tra le altre,
il “Vincolo Idrogeologico” in vigore sul territorio collinare sin dal 24
aprile 1960! |
Arch. Giuseppe Librizzi |
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