AMORE NEGATO
Vorrei dimenticare i tuoi
occhi,
quello sguardo denso e
fuggiasco,
che incatena il mio in una
vertigine che non da scampo.
Vorrei dimenticare la tua
voce,
piena, profonda e roca, che
mi artiglia nel ventre, prima che nell’anima.
Vorrei dimenticare le tue
mani,
magre, nervose e forti, di cui
immagino i gesti segreti,
e quel tuo arrivare sornione e
distratto,
viaggiatore di un tempo, che
si espande altrove e che mi esclude.
Tu come un lampo in un giorno
di pioggia,
sfiori il mio esistere, quasi
per caso, senza fermarti.
Ma se ti avessi soltanto per
un poco,
traccerei sul tuo corpo
sentieri di fuoco,
che il tempo e l’oblio non
possano cancellare.
Ti straccerei l’anima a
brandelli
e in minutissimi pezzi la
spargerei nel vento,
perché tu
sappia cos’è il dolore dell’amore negato.